Copia di Boccarini by night

Taurasi in trasferta

L’imminenza dei mondiali di calcio impregna dei suoi umori il vissuto di questi giorni di giugno, improvvisamente torridi. E la vigilia dell’esordio azzurro, tradizionalmente piuttosto incerta, alimenta giocoforza anche l’immaginario di noi avvinazzati. A evocare la trasferta brasiliana su queste pagine ci ha già pensato Fabio Pracchia, suggerendo abbinamenti stimolanti (link).

Sarà bene perciò che io parli di un’altra trasferta. Sabato 14 giugno, infatti, anche il Taurasi gioca in trasferta. E sale fino in Umbria, ad Amelia, protagonista di una degustazione in pinacoteca che si annuncia come uno dei momenti topici di questa coinvolgente edizione di Amelia Doc *.

Se il Taurasi gioca in trasferta, io però giocherò in casa. Sì, perché ad Amelia, modestamente, ci nacqui. E il chiostro della foto, che oggi ospita l’evento, tenne a battesimo a suo tempo i miei primi passi di calciatore bambino, quando l’unica cosa ubriacante che conoscevo era il dribbling e il vino mi serviva sì e no per condire le pesche, o per insaporire di tanto in tanto la gazzosa. Ritrovare quei compagni d’infanzia a distanza di tanti anni, coinvolti anche loro a vario titolo nella comune passione per il vino, è stata una bella sorpresa. E collaborare con questo loro evento, nelle sue ultime vivaci edizioni, un motivo di soddisfazione e di orgoglio.

L’edizione che prende il via oggi (12 giugno) avrà la consueta ricchezza di articolazione e proporrà un fine settimana denso di appuntamenti, con il gran finale del pomeriggio di domenica 15 dedicato ai produttori locali e a un focus sull’emergente Ciliegiolo, autoctono di belle speranze. Ma la degustazione del sabato in pinacoteca merita un supplemento di indagine: rappresenta infatti l’occasione per approfondire il discorso su una denominazione di particolare prestigio, fuori dai confini regionali. Una specie di fiore all’occhiello dell’evento, dove l’euforia di piazza lascia spazio a una verifica più meditata e al confronto con la sintassi e il lessico di una prospettiva critica.

Da Montalcino alla Borgogna, dalle Langhe alla Champagne, le zone d’elezione già viste al Boccarini non sono poche. Sabato toccherà al Taurasi, che per l’occasione mette in campo una squadra a vocazione offensiva, priva di qualche storico titolare, ma in grado di garantire comunque profondità e dinamica. Ecco la formazione che scenderà in campo alle 18 (ora locale):

Taurasi 2010 – Pietracupa
Taurasi Poliphemo 2008 – Luigi Tecce
Taurasi Alta Valle 2007 – Colli di Castelfranci
Taurasi 2006 – Michele Perillo
Taurasi 2004 – Guastaferro
Taurasi Fatica Contadina 2003 – Terredora

Mi pare già di sentire le obiezioni dei più scettici: Poliphemo non vede la porta, Guastaferro è troppo discontinuo, a Perillo manca cattiveria, Alta Valle ha poca esperienza, Pietracupa gioca troppo da solo, Terredora tira certe legnate…

Ma non mi faccio impressionare dalle manfrine della pretattica: l’ambiente è carico, alle perplessità della vigilia siamo ormai abituati e la diffidenza di certa critica ha sempre accompagnato le prestazioni migliori. Perciò non esitate a fare vostri i pochi biglietti rimasti: sabato nella pinacoteca di Amelia il Taurasi giocherà per vincere. Dispensando pennellate d’autore.

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L'Autore

Giampaolo Gravina

Giampaolo Gravina

Nato ad Amelia nel 1966, vive a Roma da trent’anni. Laureato in Filosofia, collabora con la cattedra di Estetica Fenomenologica all’Università “La Sapienza” di Roma. Autore di saggi e libri, si occupa professionalmente di vino dai primi anni 2000, collabora con le riviste Enogea e Pietre Colorate, è il vice-curatore della guida I Vini d’Italia edita dal gruppo Espresso.
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