Ape

Seguire le api: Falanghina dei Campi Flegrei 2011, Contrada Salandra

Sto parlando con Roland Krebser, responsabile dell’azienda Agricola LaSelva *, bella realtà maremmana non lontana da Orbetello, in provincia di Grosseto. Da trent’anni l’azienda cura circa 400 ettari di terra, tutti in biologico. In vigna, Roland mi spiega come l’inerbimento e la semina di alcune essenze come senape, festuca o favino, abbia portato alla costituzione di un ecosistema quasi in equilibrio e in grado di arginare l’impoverimento dei suoli causato dalla monocultura della vite.

Non solo, ma la fioritura permette di avere una incredibile presenza di api tra i filari. Mi fa: «Abbiamo calcolato che in questo periodo per ogni metro quadro di vigna abbiamo circa 15.000 api». Pur non portando un beneficio diretto, o almeno tangibile, alla vite, dato che la pianta in questione si riproduce in modo autonomo, Roland è convinto che la presenza delle api garantisca quella mobilità dell’ecosistema fondamentale per operare in biologico. L’ape per lui è la voce della vigna, non si tratta di un particolare dato tecnico rivelato, ma della sensibilità sviluppata da chi opera a contatto con l’agricoltura quotidianamente.

etichette contrada salandra

Non ho forse compreso fino in fondo questo pensiero ma le parole di Roland mi sono, come dire, ronzate in testa e per questo, tornato a casa, ho aperto una bottiglia di Falanghina dei Campi Flegrei 2011 di Contrada Salandra. L’etichetta propone in primo piano un’ape che lascia dietro di sé un groviglio di lettere sparse, come un intreccio di indistinguibili conversazioni colte per caso. Le api hanno una parte fondamentale nella storia di Contrada Salandra: i coniugi Giuseppe Fortunato e Sandra Castaldo sono diventati apicultori per passione, ma nel seguire le api e la cura degli alveari si sono trovati nel punto esatto in cui l’agricoltura diventa il centro esatto della tua esistenza senza possibilità di ritorno. La viticoltura è stata dunque una conseguenza, dato che la famiglia di Giuseppe possedeva già alcuni vigneti, che sono stati razionalizzati e, in circa 15 anni, portati a regime produttivo sufficiente al sostentamento aziendale.

Grazie alle api, Giuseppe ha sviluppato anche un rapporto con la vigna del tutto particolare, diremmo da apicultore. Ora, gli apicultori si muovono con calma, osservano e ascoltano con attenzione, ogni gesto è misurato e quasi scolpito, come se interagire con l’alveare facesse parte di una particolare liturgia della natura tramandata da secoli. Si percepiscono nella relazione con un alveare rispetto e delicatezza. Nei quattro ettari di vigna a piede franco su suoli vulcanici con poca argilla, Giuseppe è riuscito a portare la stessa cura, l’identico omaggio all’armonia tra uomo e natura, in un ecosistema che rappresenta una scintilla di resistenza contadina nella forzata e scellerata urbanizzazione dei Campi Flegrei.

La Falanghina 2011 è solo una conseguenza: si presenta con un piglio olfattivo rustico, verace, per poi delinearsi in profumi di ginestra, foglia secca e sensazioni balsamiche. La bocca è vibrante, innervata di freschezza e da una progressione sapida in cui la naturale dinamica della materia si fa trascinante e coinvolgente. Ti rimane l’impronta della sapidità e un succo che non vuole finire. Intorno ai 10-12 euro in enoteca.

Miele Dolci Qualità

Contrada Salandra

Indirizzo: via Tre Piccioni, 40 – Pozzuoli (NA)
Telefono: +39 081 5265258
Cellulare: +39 339 2744372
Sito Internet: www.dolciqualita.com
Email: dolciqualita@libero.it
Superficie vitata aziendale: 3,5 ha (2,5 ha di proprietà)
Bottiglie annue prodotte (media): 18.000
Visite e vendita diretta in azienda

Condividi Share on FacebookGoogle+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn

L'Autore

Fabio Pracchia

Fabio Pracchia

Nato a Lucca nel 1973, lavora nel mondo del vino da circa vent’anni. Una dimensione totalizzante vissuta da diverse prospettiva, da operaio in vigna ad enoteca rio, da assaggiatore professionale a redattore. Dal 2009 collabora con i nuovi progetti editoriali di Slow Food, a cominciare dalla guida Slowine, dove il racconto della qualità organolettica è strettamente legata agli aspetti etici ed umani della produzione vitivinicola italiana.
» Tutti gli articoli di Fabio Pracchia