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Costa d’Amalfi #6. Sottozona Tramonti, le migliori aziende (seconda parte)

Qui la prima parte dedicata alle migliori aziende della sottozona Tramonti – link

Gaetano Bove, Tenuta San Francesco di Tramonti (SA)

Gaetano Bove, Tenuta San Francesco di Tramonti (SA)

TENUTA SAN FRANCESCO
Via Solficiano 18 – Tramonti (SA)
+39 089 876748
www.vinitenutasanfrancesco.it
aziendasanfrancesco@libero.it

Tenuta San Francesco nasce nel 2004 dalla scommessa di quattro amici: Vincenzo D’Avino, Luigi Giordano, Gaetano e Generoso Bove, affiancati da Raffaella Bove e Chiara Di Palma. E’ un progetto impregnato di memoria storica e dal forte respiro socio-culturale: l’obiettivo principale è quello di salvare dall’abbandono un patrimonio di vigne straordinario, prendendole in affitto quando non è possibile acquistarle. C’è molto di personale in questo desiderio perché il padre di Generoso e Gaetano è stato un personaggio mitico per Tramonti, uno storico mediatore che ha seguito da vicino l’evoluzione produttiva ed economica della zona. Ad ogni pezzo di terra recuperato corrisponde un racconto che i quattro amici, consigliati in cantina da Carmine Valentino, condividono con chiunque voglia scoprire cosa si nasconde tra queste gole spazzate dal vento.

La superficie aziendale si sviluppa su circa 10 ettari, il 30% dei quali di proprietà. Tra i siti più importanti ricordiamo la “Vigna Scavata” a Gete, la Vigna dei Preti alla frazione Ponte, le due parcelle di Campinola, le tre di Corsano, dove è stata costruita la cantina, senza dimenticare gli appezzamenti di Polvica e Capitignano. Accanto ai classici impianti a pergolato si trovano impianti specializzati, specialmente per quanto riguarda le uve a bacca bianca. Tra le varietà la fanno da padrone tintore e piedirosso, ma è uno spazio significativo anche quello riservato a biancazita, biancatenera, pepella, ginestra.

Pianta ultracentenaria prefillosserica di tintore della Tenuta San Francesco, Tramonti (SA)

Pianta ultracentenaria prefillosserica di tintore della Tenuta San Francesco, Tramonti (SA)

Come spesso accade con le aziende della Costa d’Amalfi, anche per Tenuta San Francesco non è così semplice ragionare in termini di linea “base” ed etichette premium. Il Tramonti Bianco (10 euro circa in enoteca), ad esempio, è costantemente uno dei migliori vini dell’azienda, in alcune annate (2012 su tutte) non certo inferiore selezione Per Eva (intorno ai 15 euro in enoteca), che si avvale di un affinamento più lungo, sempre in acciaio.

La gamma “classica” è completata dagli affidabili Tramonti Rosato e Rosso, a cui si affiancano due selezioni che spesso si scambiano il posto al vertice. Il Quattrospine Rosso Riserva (poco più di 20 euro in enoteca) è un blend di tintore, aglianico e piedirosso, maturato perlopiù in botte grande, dal passo teso e rigoroso, perfino troppo in alcune uscite (2007 e 2010 sono probabilmente le versioni più ariose ed eleganti).

Crediti foto: tripadvisor

Crediti foto: tripadvisor

Ma se dovessi scegliere un’unica etichetta per raccontare l’ottimo lavoro portato avanti in questi anni da Tenuta San Francesco, andrei senza esitazioni sul tintore in purezza proveniente da piante centenarie prefillosseriche. Si chiama E’ Iss (espressione dialettale per dire: “è lui”) ed è un cru proveniente dalla vigna denominata “Paradiso”, affinato in tonneaux e rovere di Slavonia da 25 ettolitri. Nelle migliori versioni (2008 e 2009 in testa) è un vino tremendamente affascinante col suo scalpitante corredo selvatico e speziato, che fa pensare ad alcuni celebrati rossi del Roussillon e della costa iberica. Tirato in poco più di 2.000 bottiglie annue, lo si trova in enoteca tra i 25 e i 30 euro.

La tenuta di Raffaele Palma, Maiori (SA) - Crediti foto: raffaelepalma.it

La tenuta di Raffaele Palma, Maiori (SA) – Crediti foto: raffaelepalma.it

RAFFAELE PALMA
Via Arsenale – Maiori (SA)
+39 335 7601858
www.raffaelepalma.it
info@raffaelepalma.it

E’ un progetto dichiaratamente ambizioso, quello avviato nel 2005 da Raffaele Palma, con la collaborazione di Vincenzo Mercurio. Siamo a Maiori, nel cuore della Costa d’Amalfi da cartolina, dove si distribuiscono tra i vari terrazzamenti i circa 6 ettari vitati di proprietà, lavorati in biologico certificato, che si alternano a oliveti e agrumeti.

La prima annata commercializzata ufficialmente è la 2008: una realtà giovane, dunque, che già merita il suo posto tra le migliori aziende dell’area, grazie ad una piccola gamma da circa 20.000 bottiglie articolata su tre etichette, un bianco (Puntacroce), un rosato (Salicerchi) e un rosso (Montecorvo), reperibili intorno ai 35 euro in enoteca.

Sono vini per molti versi ancora alla ricerca di una compiuta identità stilistica, ma già inquadrabili come interpretazioni tra le più solari e materiche della zona, abbastanza diversi da quelli che incontriamo nei cru storici di Tramonti. Più mare che montagna, per capirci, letture interessanti per la solida struttura e la ricca spalla sapida, più che per le sferzate verticali. Istruzioni per l’uso che valgono soprattutto per il Bianco Puntacroce, classico blend di biancazita, biancatenera, ginestra, con saldo di fenile, ripoli e pepella. Il Rosato e il Rosso sono invece realizzati con un blend di piedirosso, aglianico e tintore, ed evidenziano un profilo più asciutto ed austero.

Marchio Le Vigne di Raito

LE VIGNE DI RAITO
Via San Vito, 9 – Frazione Raito – Vietri sul Mare (SA)
+39 089 233428
www.levignediraito.com
info@levignediraito.com

Meno di due ettari in conduzione biologica certificata, circa 7.000 bottiglie annue prodotte e una gamma composta soltanto da due etichette: nonostante i numeri poco più che confidenziali, Le Vigne di Raito è un pezzo importante della vitienologia amalfiana. Una realtà che nasce per volontà di Patrizia Malanga all’inizio degli anni 2000, assistita da Gennaro Reale in un percorso continuo di crescita qualitativa e stilistica.

E’ l’unica azienda, tra quelle raccontate nelle varie puntate, che si colloca nell’area a Dop della Costa d’Amalfi ma fuori da una delle tre sottozone, precisamente sulle colline di Raito, frazione del comune di Vietri sul Mare. Da un punto di vista pedoclimatico e viticolo, sono evidenti i punti di contatto con l’enclave di Maiori, a cominciare dalle altitudini a ridosso dei 200 metri e le esposizioni più aperte verso la costa.

La zona di Vietri sul Mare e Raito vista con Google Earth

La zona di Vietri sul Mare e Raito vista con Google Earth

Premesse territoriali coerentemente incarnate nel Ragis, taglio di aglianico con saldo di piedirosso, vinificato in acciaio e affinato in rovere francese da 500 litri, dove si svolge anche la malolattica. E’ un rosso dallo spiccato accento marino, piuttosto costante e riconoscibile nelle diverse annate, che sa giovarsi solitamente di un ulteriore affinamento in bottiglia per sfumare qualche impuntatura tostata. Lo si trova a poco più di 20 euro in enoteca.

Sta scalando rapidamente posizioni anche il Rosato Vitamenia, blend speculare rispetto al Ragis (piedirosso in maggioranza, con piccola percentuale di aglianico), di cui ci ha parlato recentemente Giampaolo Gravina (link). Goloso e saporito, nelle ultime vendemmie svela un delizioso tocco provenzale: non il solito rosato da bere entro pochi mesi, insomma, ma una bella bottiglia da ristappare senza preoccupazioni anche a distanza di 2-3 anni.

Speciale Costa d’Amalfi – Le puntate precedenti

Costa d’Amalfi #1. Appunti di un viaggio verticale – link
Costa d’Amalfi #2. Area di produzione e vitigni – link
Costa d’Amalfi #3. Sottozona Furore, le migliori aziende – link
Costa d’Amalfi #4. Sottozona Ravello, le migliori aziende – link
Costa d’Amalfi #5. Sottozona Tramonti, le migliori aziende (prima parte) – link

 

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L'Autore

Paolo De Cristofaro

Paolo De Cristofaro

Irpino classe 1978, lavora a tempo pieno nel mondo del vino dal 2003, dopo la laurea in Scienze della Comunicazione e il Master in Comunicazione e Giornalismo Enogastronomico di Gambero Rosso. Giornalista e autore televisivo, collabora per numerose guide, riviste e siti web, tra cui il blog Tipicamente, creato nel 2008 con Antonio Boco e Fabio Pracchia. Attualmente è il responsabile dei contenuti editoriali del progetto Campania Stories, nato da un’esperienza ultradecennale nell’organizzazione degli eventi di promozione dei vini irpini e campani con gli amici di sempre. Dal 2013 collabora con la rivista e il sito di Enogea, fondata da Alessandro Masnaghetti.
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