Maura Sarno

2010 Review #2. Fiano d’Avellino, Tenuta Sarno 1860

Non può essere altrimenti: raccontare il Fiano di Maura Sarno significa parlare dell’unico vino prodotto dall’azienda e dell’azienda stessa. Nasce a Candida, da vigne con impianto fitto e accurato collocate a circa 550 metri di altitudine, esposte a sud-est, immerse nei boschi su terreni argillosi-calcarei, con infiltrazioni di ceneri vulcaniche, disseminati della tipica pietra bianca presente nella zona. Intorno la bella sensazione di essere circondati dalla natura, di respirare il verde e il silenzio dell’Irpinia.

Uno affianco all’altro, lei e Gerardo Contrada, stanno portando alla ribalta questo comune, un outsider di lusso che si sta facendo spazio tra le vette della denominazione. Per Maura è tutt’oggi un work in progress, un puzzle che piano piano vede i propri pezzi congiungersi per creare una filiera che possa rendere più agevole e fluido il lavoro, tutt’altro che semplice oggi. Le vigne  nel paese dei nonni paterni, la cantina in realizzazione nella villa di famiglia ad Avellino, la sfida della vinificazione con i lieviti indigeni e una ricerca sempre più accurata della massima espressività territoriale, abbinata ad una grande pulizia realizzativa e ad una ricchezza gustativa e di aromi che difficilmente lascia indifferenti. Nel frattempo però, grazie al suo grande entusiasmo e all’aiuto di consulenti affidabili come Vincenzo Mercurio, è giunta alla quarta annata in commercio (il 2013 è ancora in vasca). La 2009 può essere considerata un vero e proprio esperimento, quasi un prototipo, la 2010 è quella del battesimo di fuoco vero e proprio e non si poteva scegliere annata migliore per esordire nel “salotto buono” del vino campano.

Tenuta Sarno - Fiano di Avellino 2010

Riassaggiato oggi, si presenta con un color oro intenso, luminoso. La sensazione fruttata è il primo impatto, probabilmente il tratto distintivo di Candida nella fase giovanile: pesca, nespola e albicocca nette, poi arriva il tocco delicato del miele d’acacia, la menta e il finocchietto selvatico, i fiori gialli con la camomilla in primis, l’alloro e un convincente e rinfrescante sbuffo salmastro. I richiami affumicati e quasi tostati si avvertono anche e soprattutto al sorso: ampio e generoso, ha anch’esso nell’ingresso fruttato un richiamo olfattivo evidente. Chiude sapido e lungo, di nuovo tra sensazioni fumè.

Un Fiano d’altura, figlio di grandi escursioni termiche e del sole, che trova corpo e dimensione grazie alla maturazione tardiva e al terreno che infonde inequivocabilmente la sua matrice sapida. Nella grande ricchezza di aromi, appena uscito può essere un vino enigmatico, per via della forte componente fruttata che tende a sovrastare quanto di interessante ha da offrire e comunicare in profondità ai più pazienti. Il tempo: uno dei più grandi alleati dei bianchi di queste terre.

Tenuta Sarno 1860

Indirizzo: Contrada Serroni, 4/B – Avellino
Telefono: +39 0825 26161
Fax: +39 0825 683699
Cellulare: +39 339 7265669
Sito Internet: www.tenutasarno1860.it
Email: info@tenutasarno1860.it
Ettari totali di vigneto: 7 ha
Bottiglie annue prodotte (media): 11.000

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L'Autore

Alessio Pietrobattista

Alessio Pietrobattista

Romano classe 1978, ha iniziato ad approfondire la sua passione per il vino dopo l’incontro con Sandro Ferracci, condividendo le proprie espressioni su vari blog e forum tematici. Dal 2009 al 2012 ha curato una rubrica dedicata a vini e vignaioli sul quotidiano La Repubblica. Segue la Campania con regolarità dal 2010, attualmente collabora anche con il web magazine Agrodolce e l’editore Enogea, di Alessandro Masnaghetti.
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