Lo staff del Ristorante "Veritas" di Napoli

Al Ristorante “Veritas” di Napoli la carta dei vini la fanno gli ospiti

Ingresso del Ristorante Veritas

Ingresso del Ristorante Veritas

Andare al ristorante è spesso l’occasione per dare spazio alla scoperta. Nuovi gusti, nuovi cibi e, naturalmente, nuovi abbinamenti. Scegliere la bottiglia destinata ad essere compagna di cena (o di pranzo) risulta spesso un esercizio piuttosto impegnativo. Da un lato la certezza di un vino del cuore, dall’altro la curiosità di provare qualcosa di nuovo, infine il prezzo, elemento non trascurabile del conto finale.
A rendere la scelta meno ardita e a dare spazio all’immaginazione ci ha pensato il Ristorante “Veritas” di Napoli, che ha deciso di aprire il nuovo anno con una novità intrigante per gli appassionati: una carta dei vini interamente al calice e in continuo mutamento. Perché a pensarla sono proprio gli ospiti.
Qualche particolare in più: ogni cliente può scegliere, dalla importante carta dei vini del ristorante (circa 400 etichette da tutto il mondo), fino a venti calici tra le bottiglie disponibili (quindi già aperte da altri ospiti), scegliendo magari di terminare una bottiglia e aprirne una nuova, che andrà ad aggiornare la carta del giorno.
Quasi un gioco per eno-appassionati – come lo definisce il proprietario del “Veritas”, Stefano Giancotti – a cui si aggiunge anche una differenziazione per quantità: il costo del calice da una bottiglia chiusa è pari ad un terzo del valore della bottiglia, e corrisponde ad una quantità di 15 cl; il costo di un calice da una bottiglia già aperta è di un quarto del prezzo e corrisponde a una quantità di 12,5 cl, di un quinto per una quantità di 10 cl. Ad indicarlo ci saranno dei nuovi speciali calici da degustazione, in cui viene indicata la quantità esatta.
Per Giancotti la diffusione della cultura del vino e del buon bere è essenziale, basti pensare che l’idea della carta dei vini al calice segue quella del “diritto di tappo”, ovvero la possibilità di portare a cena la propria bottiglia preferita, e quella della “wine bag”, per portarsi a casa l’eventuale bottiglia non terminata.

Particolare del Ristorante "Veritas"

Particolare del Ristorante “Veritas”

“Cerco continuamente di mettermi da parte dell’utente, per portare nel mio ristorante le reali esigenze dell’ospite – spiega Giancotti -. La scelta di un vino è una parte fondamentale di una cena o di un pranzo, ma spesso l’offerta alla mescita deve necessariamente essere non impegnativa. Al Veritas abbiamo sempre avuto almeno quattro vini rossi e quattro bianchi fermi più due bollicine alla mescita, ma sembrava non bastare. Ho voluto allora provare qualcosa di diverso, creare una sorta di gioco del vino, dando vita ad una carta fatta dall’ospite. L’obiettivo è offrire ai clienti un servizio in più, ma anche attirare i veri appassionati, lieti di poter degustare più vini in una sola occasione e di poter scoprire ogni giorno una carta dei vini diversa”. Magari scritta a mano, per dare un tocco di romanticismo in un settore dove spesso il rischio è quello di prendersi troppo sul serio. L’idea di Giancotti è invece proprio quella di divertirsi con il vino, oltre che con il cibo, la cui cura è affidata allo chef Gianluca D’Agostino, dal 2010 al timone della brigata di cucina del Veritas.

Campano (classe ’77, nato a Napoli, si trasferisce ad Avellino a 6 anni e si considera un castelveterese pur non essendoci mai vissuto; Castelvetere sul Calore è infatti il paese dove sono nati i suoi genitori e la sua compagna Mariagrazia e dove ha la sua seconda casa), si è fatto le ossa in alcuni degli indirizzi storici della ristorazione d’Irpinia, per poi perfezionarsi a Roma, al Convivio Troiani e a L’Altro Mastai, quindi il passaggio in una delle realtà italiane più apprezzate a Londra, la stellata Locanda Locatelli, fino all’approdo nelle cucine del celebre Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi. Poi un’esperienza di Capo cuoco alla Città del Gusto di Napoli e a Roma, presso il ristorante di impronta partenopea Nana Vini e Cucina. In seguito ha trascorso un periodo di formazione a Barcellona presso Alkimia e Coure e, infine, il Veritas.
Per i consigli sugli abbinamenti in sala c’è il maitre e sommelier Salvatore Maresca, giovane (classe ’85) ma già di lunga esperienza. “Alla grande cucina – spiega Giancotti – abbiniamo una grande selezione di vini al calice. Una ulteriore sfida per una città come Napoli, dove gestire un ristorante gourmet non è semplice, vista la quantità di pizzerie esistenti. Ma questo non ci ha mai scoraggiato, anzi, iniziative come questa aumentano l’entusiasmo dello staff e rafforzano orgoglio e senso di appartenenza”.
Tra i 400 vini in carta, al “Veritas” – dove l’offerta prevalente è la cucina di mare – vanno per la maggiore sicuramente i vini campani, in particolare Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Falanghina, mentre fuori regione, dopo il boom della Sicilia e del Nero d’Avola, la richiesta attuale si concentra sui bianchi dell’Alto Adige, mentre l’appassionato punta al Piemonte e alle Marche con il Verdicchio.
Da oggi sicuramente la carta dei vini rispecchierà tutta la curiosità degli ospiti anche verso etichette da scoprire, riuscendo ad accontentare chi preferisce un solo bicchiere per accompagnare i piatti scelti o chi vuole compiere una degustazione lunga, spaziando tra vitigni, regioni e nazioni diverse.
Una continua evoluzione che rispecchia quella del “Veritas” e, quale auspicio per il 2016, della ristorazione campana in generale.

Veritas Restaurant
Corso Vittorio Emanuele, 141
Napoli
Tel. 081.660585
www.veritasrestaurant.it

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L'Autore

Diana Cataldo

Diana Cataldo

Giornalista ed imprenditrice nel settore della comunicazione e del marketing territoriale, ha alle spalle una lunga esperienza come responsabile di uffici stampa ed attività di promozione per manifestazioni, fiere ed eventi sul territorio nazionale ed internazionale, in collaborazione con diversi enti pubblici e soggetti privati. Vive in Irpinia ed è oggi amministratore della società Miriade & Partners S.r.l. e direttrice del portale Campania Stories.
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