L'areale del Falerno del Massico da Google Earth

Il Falerno del 2000, le migliori aziende . Prima parte: Versante Ovest

Quando diciamo che il magico mondo del Falerno può e deve crescere nelle punte d’eccellenza (link), non dimentichiamo quello che di buono è stato fatto finora, in un lasso di tempo relativamente breve per gli standard vinosi. Negli ultimi 10-15 anni il panorama si è arricchito grazie ad una serie di nuove aziende, perlopiù di piccole dimensioni, con un duplice effetto virtuoso. Da una parte si è gradualmente innalzato il livello medio del distretto, dall’altra è diventato possibile e perfino consigliabile cominciare a ragionare sempre più in termini di caratteri stilistici e territoriali. Variabili declinate attraverso le 30-40 etichette che oggi compongono un’ipotetica orizzontale della denominazione, proposte dalle circa 25 aziende attualmente operative.

Alla storia pionieristica di Villa Matilde e del suo cru Camarato abbiamo dedicato il penultimo post (link), proviamo qui a chiudere il cerchio passando in rassegna le altre realtà che a nostro avviso rappresentano il meglio dell’offerta nel comprensorio per costanza e personalità. Ne approfittiamo per collocarle geograficamente nell’areale, piuttosto piccolo per superficie ma in ogni caso eterogeneo per quel che riguarda esposizioni, altitudini e composizioni dei terreni. Sono 5 i comuni che rientrano nel disciplinare, andiamo a vedere per ciascuno di essi dove si situano le cantine più importanti: ci muoviamo dall’estremità nord-occidentale e proseguiamo il viaggio in senso orario, tenendo come fulcro centrale il Monte Massico. Nella prima parte ci occupiamo dei comuni e delle aziende posizionate sul versante occidentale, nel prossimo post completiamo il percorso con quelle del quadrante orientale.

La zona di Cellole, versante nord-ovest del Massico

La zona di Cellole, versante nord-ovest del Massico

Cellole

Il primo comune che incontriamo partendo da nord-ovest è Cellole, nei cui confini è situata la cantina di Villa Matilde, l’azienda creata dalla famiglia Avallone negli anni ’70. Gli ettari vitati sono poche decine, quasi tutti seguiti dalla più rilevante realtà dell’area, per storia e volumi commercializzati. Sono impianti collocati in aree pianeggianti, talvolta a pochi metri dal litorale domizio, con altitudini che non superano i 30-50 metri sul livello del mare.

Villa Matilde
SS Domitiana, 18 – Cellole (CE)
Tel. +39 0823 932088 – www.villamatilde.it

Vai al post dedicato: link

Il territorio di Sessa Aurunca con le principali frazioni vitate (San Castrese, Piedimonte, Carano, Tuoro), versante nord-ovest del monte Massico

Il territorio di Sessa Aurunca con le principali frazioni vitate (San Castrese, Piedimonte, Carano, Tuoro), versante nord-ovest del monte Massico

Sessa Aurunca

Molto diverso il discorso per quel che riguarda il comune di Sessa Aurunca, il più significativo dell’areale (con Carinola) per estensione ma soprattutto per concentrazione di vigne ed aziende. Il territorio è piuttosto vasto ed eterogeneo, non a caso suddiviso in una serie di frazioni che si configurano come veri e propri borghi indipendenti, con specifiche tradizioni viticole ed identità culturali.
Sessa Aurunca è mare e montagna, e le vigne si distribuiscono a macchia di leopardo un po’ in tutte le contrade, le più importanti delle quali sono:

San Castrese: è la frazione che dà il nome alla prima e più corposa tenuta creata da Villa Matilde, quella che ospita anche i cru Camarato (aglianico con saldo di piedirosso) e Caracci (falanghina). Si trova a 6 km dalla cantina di vinificazione, verso l’interno, in una zona caratterizzata da pendii morbidi e altitudini che non superano i 150 metri sul livello del mare (ma ci sono aree confinanti dove le vigne si posizionano a livello del mare).

Il monte Massico visto dalle frazioni Piedimonte e Carano di Sessa Aurunca, orientamento sud-est

Il monte Massico visto dalle frazioni Piedimonte e Carano di Sessa Aurunca, orientamento sud-est

Piedimonte e Carano: cambiano completamente le condizioni nelle frazioni che si situano alle pendici del monte Massico. Procedendo dal mare verso l’interno, la prime che incontriamo sono Piedimonte e Carano, tra le più densamente vitate dell’areale. E’ qui che si iniziano a delineare i tratti distintivi del versante nord-ovest: le dorsali si fanno più uniformi ed acclivi, le altitudini sfiorano e talvolta superano i 200 metri, ma soprattutto si modifica del tutto la struttura dei suoli. La base è calcarea, come in tutta la zona, ma le componenti di natura vulcanica, ceneri, pomici e lapilli soprattutto, si mescolano maggiormente con stratificazioni tufaceo-argillose. I terreni sono più compatti e tenaci, i vini che si originano più fitti ed austeri. Le aziende di riferimento che incontriamo qui sono Ager Falernus e Masseria Felicia (vedi schede a seguire).

La frazione Tuoro di Sessa Aurunca, versante nord del Massico

La frazione Tuoro di Sessa Aurunca, versante nord del Massico

Tuoro e Sassi: superato il centro di Sessa Aurunca, si arriva nella zona più impervia del comune, situata in una fascia di confine tra il monte Massico e il complesso del vulcano spento di Roccamonfina. Le altitudini arrivano a toccare i 350 metri, è un’area più fredda e tardiva, con raccolte che per l’aglianico possono anche allungarsi ai primi giorni di novembre. Troviamo qui i terreni più “poveri” dell’areale, con scheletro più importante ricoperto di pietrisco e ceneri vulcaniche. L’azienda di riferimento in questa sottoarea è Volpara (vedi scheda a seguire).

San Carlo con cerchietto

Frazione San Carlo di Sessa Aurunca, lato ovest del complesso vulcanico di Roccamonfina

San Carlo: nel territorio di Sessa Aurunca rientra anche la frazione San Carlo, che rappresenta tuttavia una zona a sé stante, la più alta del comune, con pochissimi punti di contatto rispetto alle aree classiche del Falerno. Si trova infatti distante dal monte Massico, addirittura nel quadrante occidentale di Roccamonfina-Galluccio, distretto a cui può e deve essere a tutti gli effetti ricondotta per caratteristiche viticole ed espressive. Ecco perché l’azienda Fontana Galardi, pur collocandosi a Sessa Aurunca, non propone come Falerno del Massico la sua unica etichetta, quel Terra di Lavoro che è uno dei cult wine per eccellenza (esce come Roccamonfina Rosso, aglianico con piccola quota di piedirosso).

Ager Falernus
Vico II Massicani – Piedimonte di Sessa Aurunca (CE)
Tel. +39 0823 735139 – www.agerfalernus.com

E’ un progetto ambizioso, quello avviato dalla famiglia Varone nel 2009 con la collaborazione di Nicola Trabucco. Da circa 10 ettari di proprietà, non ancora tutti a regime, Ager Falernus produce una piccola ma significativa gamma declinata con le varietà tipiche della zona, falanghina, aglianico e primitivo in testa.
I due Falerno Bianco sono l’Aigà (parzialmente fermentato in legno) e il Leyana (lavorato solo in acciaio), mentre sono tre i rossi, differenziati a partire dall’uvaggio. Il Black Magic è aglianico quasi in purezza, il Rayan è Falerno Primitivo, ma l’etichetta di punta è sicuramente il Vino & Anima, primitivo con saldo di aglianico. Tre vini diversi, ma accumunati dal medesimo stile potente ed estrattivo, maturo e glicerico, con frutto scuro e rovere in primo piano nelle fasi giovanili.

Fabrizio Fiorenza e Felicia Brini, Masseria Felicia, Carano di Sessa Aurunca (CE)

Fabrizio Fiorenza e Felicia Brini, Masseria Felicia, Carano di Sessa Aurunca (CE)

Masseria Felicia
Loc. San Terenzano – Carano di Sessa Aurunca (CE)
Tel. +39 0823 935095 – www.masseriafelicia.com

Se Moio e Villa Matilde sono unanimemente considerati i pionieri del Falerno moderno, Masseria Felicia è senza dubbio il simbolo di una nuova generazione di aziende dal fiero profilo artigianale, capaci di conquistarsi attenzione e rispetto ben al di fuori dei confini locali. Era appena uscita la prima annata ufficiale, la 2000, quando Robert Parker assegnò 95+/100 sulla sua celebre newsletter al Falerno Etichetta Bronzo, il rosso di punta di Masseria Felicia, tirato allora in poche centinaia di bottiglie. Un’azienda che è stata dunque conosciuta ed amata per molti versi prima all’estero che in Campania, consolidatasi negli anni successivi grazie ad un consapevole progetto viticolo.

Guidata da Felicia Brini col padre Alessandro e la consulenza di Vincenzo Mercurio, l’azienda si sviluppa su 5 ettari vitati di proprietà, praticamente un corpo unico attorno alla cantina (gli impianti sono stati realizzati in tre riprese, a partire dal 1995). La produzione si aggira intorno alle 25.000 bottiglie annue, la gamma è composta da sei etichette, tra cui quattro Falerno. Il Bianco Anthologia, da falanghina, è lavorato in acciaio, mentre per i tre rossi si utilizza il classico taglio di aglianico e piedirosso, con affinamenti in barriques e tonneaux (per circa un terzo nuovi). Il Falerno Rosso “base” gioca bene la sua partita di rosso d’entrata, agile e fruttato, mentre la gerarchia del top di gamma non è così scontata se confrontiamo la delicatezza carnosa dell’Ariapetrina con l’austera esuberanza dell’Etichetta Bronzo, che di solito ha bisogno di più tempo per assestarsi e alleggerirsi nella beva.
La versione 2000 riassaggiata oggi dice che Parker non si era sbagliato, ma sono riuscite importanti per l’Etichetta Bronzo anche la 2006, la 2008, la 2010.
Proprio sul 2010 ha scritto qualche mese fa Alessio Pietrobattista (link), mentre per il racconto della verticale completa vi rimandiamo ad un articolo scritto da Mauro Erro, pubblicato sul numero 48 della rivista Enogea.

Volpara
Via Podesti, 23 – Tuoro di Sessa Aurunca (CE)
Tel. +39 0823 938051 – info@volparavini.it

Creata nel 1993 da Antonio Passaretti, Volpara è una piccola realtà collocata a Tuoro di Sessa Aurunca, zona come detto di confine tra il versante nord del Massico e le pendici del vulcano spento di Roccamonfina. Ai cinque ettari di proprietà se ne sommano tre in affitto, per una produzione annua di circa 35.000 bottiglie.
La linea “base” è composta da Igt proposti con nomi di fantasia come Pink, Rugiada, White, Don Federico, mentre i Falerno sono quattro, due bianchi e due rossi. Sono entrambi falanghina in purezza maturati in acciaio, sia il Donna Jolanda che il Ri Podesti, che si avvale di un affinamento più lungo; discorso simile per i Falerno Rosso Ri Sassi e Tuoro Riserva, aglianico con saldo di piedirosso maturati in barriques.
Volpara merita il suo posto nel primo gruppo di merito della denominazione, nonostante qualche incostanza produttiva da una vendemmia all’altra: vini come il Tuoro Riserva ’06 o il Ri Sassi ’07 restituiscono perfettamente il carattere “montano” di quest’area, che parla attraverso rossi meno possenti che altrove, giocati più sulla tensione e lo scheletro.

Le Altre aziende del Versante Ovest

Brunigi Galco
Via Naz. Appia – Cascano di Sessa Aurunca (CE)
Tel. +39 338 8605381 – www.brunigicalco.com

Capizzi
Via Massicani, 18 – Piedimonte di Sessa Aurunca (CE)
Tel. +39 0823 701186 – www.cantinacapizzi.com

Paonessa Dionigi
Via Olivella, 20 – Gusti di Sessa Aurunca (CE)
Tel. 0823/702674 – www.dionigipaonessa.com

 (continua…)

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L'Autore

Paolo De Cristofaro

Paolo De Cristofaro

Irpino classe 1978, lavora a tempo pieno nel mondo del vino dal 2003, dopo la laurea in Scienze della Comunicazione e il Master in Comunicazione e Giornalismo Enogastronomico di Gambero Rosso. Giornalista e autore televisivo, collabora per numerose guide, riviste e siti web, tra cui il blog Tipicamente, creato nel 2008 con Antonio Boco e Fabio Pracchia. Attualmente è il responsabile dei contenuti editoriali del progetto Campania Stories, nato da un’esperienza ultradecennale nell’organizzazione degli eventi di promozione dei vini irpini e campani con gli amici di sempre. Dal 2013 collabora con la rivista e il sito di Enogea, fondata da Alessandro Masnaghetti.
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