Viticoltori del Casavecchia - Vigna Prea '05

Viticoltori del Casavecchia, Vigna Prea 2005

Mi avrà letto nel pensiero Paolo a inizio settimana col suo bell’articolo sul Casavecchia (link). E mi avrà anche letto nel pensiero quando, un paio di anni fa, si presentò con alcune bottiglie dicendomi «provale con calma, ci sono cose curiose che vorrei sentissi smangiucchiando». In effetti è la curiosità a spingermi ad assaggiare il più possibile, col rischio di dovermi chiedere «ma perché?»

Non è questo il caso, anzi: stappare il Casavecchia Vigna Prea 2005 dei Viticoltori del Casavecchia è stata l’occasione per riflettere e valutare con attenzione uno dei tanti autoctoni che costellano il variegato patchwork ampelografico campano. Personalmente ho sempre trovato sfizioso questo vitigno, sin dal primo incontro campano. L’ho inquadrato come “vino da merenda”, che non significa affatto vino banale. Vuol dire in primo luogo degno compare della tavola, senza troppi giri di parole, grazie alle sue caratteristiche peculiari: tannino brioso, qualche tocco rustico qua e là, fruttato bello vigoroso in gioventù ma con quella vena “verde”, quasi immatura, a rinfrescare. Da questo punto di vista le versioni teoricamente più semplici, magari lavorate in acciaio, ben dimostrano il carattere di immediatezza, succo e verve, attraverso vini schietti e di facile successo con i commensali anche meno addentro ai percorsi tortuosi dell’approfondimento enologico.

Quella dei Viticoltori del Casavecchia è sempre stata per me una delle migliori espressioni della tipologia: malgrado una storia aziendale non semplicissima (tutto sommato recente ma proveniente da radici profonde), fatta di alti e bassi, ha sempre fornito vini di impronta chiara, leggibile e soprattutto con quella sensazione di serenità e rilassatezza, efficace chiave interpretativa dal mio punto di vista per un vitigno rispetto al quale aggiungere troppo può essere a volte controproducente.

Le vigne sono a Pontelatone, culla del Casavecchia, con terreni a medio impasto, argillosi con affioramenti calcarei e tracce vulcaniche. Il Vigna Prea è un po’ la loro punta di diamante, la loro “riserva”, con 18 mesi di affinamento in legni di varia grandezza e 9 mesi in bottiglia. Un vino che dalla descrizione potrebbe sembrare estremo, imponente, con il contributo del legno importante. Invece la dimostrazione pratica è nel calice, a quasi 9 anni dalla vendemmia: rosso rubino intenso ma luminoso, senza cedimenti di sorta.

All’olfatto il carattere viscerale del vitigno non è per nulla arretrato: il frutto scuro, dall’amarena alla mora, dal chinotto al gelso nero, sensazioni minerali scure, ferrose e di grafite, diventano poi sanguigne e affumicate. Emerge una traccia erbacea scura e balsamica, di eucalipto, per chiudere con sensazioni di muschio e corteccia, insolite e coinvolgenti.

Bocca misurata, senza alcun eccesso tannico, che trova a questo punto la giusta dimensione e distensione. Non concede nulla alle rotondità, è un vino netto ma non corto, ha l’acidità giusta che lavora per allungarlo e quel tocco di eleganza in più che il tempo ha donato smussando qualche spigolo di troppo.
Un bel bicchiere davvero, di quelli che fanno esclamare a tavola: “Buono questo vino, è diverso da tutti quelli che mi hai fatto provare”. Per forza, è un Casavecchia.

Viticoltori del Casavecchia

Indirizzo: Via Madonna delle Grazie, 28 – Pontelatone (CE)
Telefono: +39 328 9726688
Sito Internet: www.viticoltoridelcasavecchia.it
Email: info@viticoltoridelcasavecchia.it
Superficie aziendale vitata: 3 ettari
Produzione annua (media): 18.000 bottiglie
Visite e vendita diretta in azienda (su prenotazione)

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L'Autore

Alessio Pietrobattista

Alessio Pietrobattista

Romano classe 1978, ha iniziato ad approfondire la sua passione per il vino dopo l’incontro con Sandro Ferracci, condividendo le proprie espressioni su vari blog e forum tematici. Dal 2009 al 2012 ha curato una rubrica dedicata a vini e vignaioli sul quotidiano La Repubblica. Segue la Campania con regolarità dal 2010, attualmente collabora anche con il web magazine Agrodolce e l’editore Enogea, di Alessandro Masnaghetti.
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