L’ANNATA 2023 IN CAMPANIA
In collaborazione con Associazione Enologi Enotecnici Italiani – Sezione Campania
La vendemmia 2023 è stata eterogenea in tutta la regione. Un andamento climatico incerto e, come negli ultimi anni, caratterizzato da eventi estremi; ha determinato in territori anche limitrofi significative differenze di quantità e qualità delle uve, con una produzione mediamente più bassa rispetto allo scorso anno, qualità media alta con punte di eccellenza.
La stagione invernale è stata piuttosto mite con temperature di circa 2°C al di sopra della media del periodo fino a fine febbraio – primi giorni di marzo. Nelle prime due decadi di gennaio un anticiclone africano nel mediterraneo ha avuto come effetto un aumento delle temperature medie anche di 3-4°C.
In generale il primo quadrimestre ha fatto registrare scarse precipitazioni (nei primi 5 mesi cumulati circa 333 mm). Le piogge di fine aprile, maggio e metà giugno hanno azzerato il deficit pluviometrico dei mesi di febbraio e marzo. Marzo e Aprile sono stati contraddistinti da abbassamenti repentini delle temperature medie di 4-5°C, legate a correnti di massa d’aria polare da nord determinando un ritardo della ripresa vegetativa di 1-2 settimane.
Condizioni climatiche estreme, avvenute durante la crescita dei germogli, la fioritura e l’allegagione, hanno creato una forte pressione della peronospora, facendo registrare attacchi consistenti proprio nelle fasi vegetative di massima suscettibilità della vite a questo fungo. Prolungati periodi di pioggia hanno reso impossibile l’accesso a molti vigneti, soprattutto quelli in pendenza, determinando la prima ondata di danni da peronospora su foglie e infiorescenze, proseguita con una seconda ondata di attacchi che ha interessato anche i grappoli. Le piogge infettanti del 24 giugno e del 1° luglio hanno ulteriormente contribuito allo sviluppo della fitopatia. A partire dai primi di luglio e per tutto il mese, all’inizio dell’invaiatura di gran parte delle nostre varietà si sono registrate forti ondate di calore che hanno gradualmente innalzato la media delle temperature.
Gli eventi climatici disattesi ed estremi e la pressione fitopatica che hanno caratterizzato quest’annata viticola, hanno determinato una situazione molto eterogena nella qualità e nelle rese. Ci sono state aree dove a distanza di pochi metri alcuni vigneti sono risultati quasi integri, con perdite di produzione poco significative, e altri invece in cui si sono ottenuti cali di produzione più importanti.
Condizioni, ad esempio, di ventilazione diverse all’interno dei filari in base alla loro esposizione, trattamenti con maggiore anticipo a germogliamento iniziato e con prodotti più efficaci, inerbimento che ha reso un po’ più praticabile l’ingresso in vigna, hanno consentito al viticultore di intervenire anche con difficoltà al momento giusto e hanno fatto la differenza.
Tuttavia, le mutate condizioni meteo delle ultime settimane di agosto con temperature stagionali rientrate nella media, dopo il caldo record di luglio, hanno favorito la maturazione.
Le piogge hanno di fatto costituito, a differenza dello scorso anno, una riserva idrica per le piante che ha consentito alla vite di superare le ondate di calore anomalo.
Soprattutto le escursioni termiche giorno-notte con un delta superiore ai 12-13°C in media hanno determinato, sollevando un po’ i produttori dall’ansia, l’accumulo di zuccheri e sostante aromatiche e precursori d’aroma nella buccia con il raggiungimento di parametri qualitativi elevati e interessanti, favorendo pure con una maturazione più lenta e graduale, un migliore equilibrio tra gli acidi e gli zuccheri.
Ottimi i risultati per la vendemmia delle uve raccolte in anticipo tra fine agosto e inizi di settembre per l’elaborazione di basi spumante. La raccolta delle varietà a bacca bianca ha dato ottimi vini di buona freschezza e sapidità, con un contenuto in acido malico più elevato rispetto lo scorso anno. Buone le concentrazioni ma aromaticità meno pronunciata. Molto positiva al gusto la struttura dei vini che si sono ottenuti.
Dalla prima decade di ottobre è cominciata la raccolta delle uve a bacca nera. Temperature più stabili e buone escursioni termiche hanno favorito la maturità fenolica degli acini, che in questa annata ha raggiunto livelli decisamente più interessanti. In particolare, per le uve di aglianico ha determinato vini concentrati e dotati di ottima concentrazione polifenolica nel colore (alto il contenuto in antociani). Buona la concentrazione in acido malico che, a seguito delle fermentazioni malolattiche svolte, ha dato vini di grande equilibrio e bevibilità.
In sintesi, si può affermare che l’annata 2023 è stata contraddistinta da clima mutevole, caratterizzata da temperature invernali molto miti ed elevata piovosità prolungata per tutto il periodo primaverile e di inizio estate, un irregolare decorso del ciclo vegetativo, rese inferiori ma un’ottima sanità delle uve sia a bacca bianca che nera, una buona maturazione delle uve, in particolare a bacca nera, un’ottima qualità e con risultati di eccellenza, che non si aspettavano ad inizio annata, nelle aree dove l’impatto avverso delle condizioni climatiche non ha fatto danni e i vigneti hanno recuperato vigoria vegetativa con le piogge di agosto che hanno favorito, con significative differenze termiche giorno-notte, un’altissima qualità.
L’annata 2023 per i vini ottenuti si può così riassumere:
i vini bianchi presentano tonalità paglierino verdognole al colore, talvolta più intensi. Al naso sono contraddistinti da profumi floreali e fruttati, con buona caratterizzazione varietale. Al palato evidenziano una buona freschezza (legata anche ad una significativa presenza di acido malico), grande concentrazione e buona struttura. Sono vini ben equilibrati e pronti.
I vini rossi hanno colori intensi; il naso è caratterizzato da evidenti sensazioni di frutti rossi, molto marcati all’assaggio. Eccezionale equilibrio gustativo, determinato anche da tannini pienamente maturi e setosi. Buon equilibrio gustativo che rende necessari tempi di affinamento più brevi per raggiungere la piena espressività.