L’ANNATA 2024 IN CAMPANIA
A cura di Associazione Enologi Enotecnici Italiani – Sezione Campania
La vendemmia 2024 è stata eterogenea in tutta la regione.
I cambiamenti del clima in Campania negli ultimi dieci anni hanno gradualmente modificato il ciclo biologico della vite, spesso anticipando o meno le fasi fenologiche e influenzando di conseguenza i tempi di raccolta.
Tutto sommato però la morfologia dei nostri territori a vocazione viticola (alcuni di natura vulcanica), l’enorme biodiversità del vigneto “Campania” e una densità di piante per ettaro in genere non troppo elevata, ci aiuta a mitigare gli effetti di eventi climatici disattesi.
Mai come quest’anno è stato cruciale il ruolo dell’enologo per ottimizzare al meglio le risorse idriche dei suoli, la gestione della parete vegetativa e decidere il momento più giusto della raccolta per ottenere uve al massimo del potenziale espressivo.
La scarsità di acqua è stato infatti uno degli elementi determinanti.
Paragonabile agli ultimi 4-5 anni, esclusa la 2023. L’inverno è stato mite, con brevi ondate di freddo alternate a durature correnti anticicloniche africane. Le piogge di fine marzo hanno mitigato la siccità invernale, con un totale di 405 mm nei primi 7 mesi.
Maggio e giugno hanno registrato una piovosità media inferiore rispetto al periodo.
Prima settimana di giugno caratterizzata da fenomeni di pioggia forte e concentrata in pochi giorni.
Le alte temperature primaverili, superiori alle medie storiche degli ultimi anni, hanno causato un anticipo di 15 giorni nella fenologia della pianta. L’allegagione è stata buona, sebbene in alcune zone si siano verificati fenomeni di acinellatura a causa delle piogge di inizio giugno, coincidenti con la fioritura.
Le aziende hanno gestito la difesa alla peronospora, comunque, con attenzione (anche per l’elevato tasso di umidità di tutto giugno e luglio) che diversamente dallo scorso 2023 non ha destato nessuna preoccupazione mediante interventi tempestivi che hanno tenuto sotto controllo il potenziale sviluppo della fitopatia.
Per tutto luglio, all’inizio dell’invaiatura di gran parte delle nostre varietà, si sono registrate forti ondate di calore che hanno gradualmente innalzato la media delle temperature. La mancanza prolungata di precipitazioni, associata al caldo intenso, ha bloccato la fenologia della pianta.
Anticipo medio dei tempi di invaiatura e maturazione di 10 giorni.
Le mutate condizioni meteo della prima decade di settembre, con temperature stagionali rientrate nella media, e una ripresa delle precipitazioni, hanno favorito la maturazione.
Le significative escursioni termiche giorno – notte con un delta superiore ai 13°C hanno favorito le condizioni di un’annata di alta qualità, con l’accumulo nelle bucce di aromi e precursori d’aroma.
Eccellenti le prime uve a bacca bianca raccolte in anticipo a fine agosto e primi di settembre per l’elaborazione di basi spumante.
La raccolta delle varietà a bacca bianca da metà settembre in avanti, ha dato in generale ottimi vini di buona freschezza e sapidità, con un contenuto in acido malico più basso rispetto lo scorso anno risultando perciò al gusto più equilibrati e armonici. Uve meno concentrate con potenziali più bassi ma più ricche in aromi.
Da metà ottobre è cominciata la raccolta delle uve a bacca nera.
Le piogge di settembre hanno favorito la maturazione fenolica, in parte bloccata per la carenza idrica dei mesi precedenti.
I vini ottenuti sono di media concentrazione, dotati di buon colore. Il naso è caratterizzato da evidenti sensazioni di frutti rossi, molto marcati all’assaggio. A livello gustativo, una presenza più alta di acido malico e tannini leggermente più crudi rendono necessari un periodo di affinamento in cantina più lunghi.
In sintesi, si può affermare che l’annata 2024 è stata contraddistinta da:
- Clima mutevole, caratterizzato da temperature invernali molto miti e scarsa piovosità prolungata per tutto il periodo estivo.
- Un anticipo del ciclo vegetativo.
- Rese nella media con un’ottima sanità delle uve sia a bacca bianca che nera.
- Una buona maturazione delle uve, in particolare delle uve a bacca nera, con ottimi risultati che la forte calura dei mesi estivi non faceva prevedere, ma hanno beneficiato della ripresa delle piogge di metà settembre.