il-rigattiere

Cercasi rigattiere

Molto spesso mi piacerebbe servirmi di un rigattiere del vino, se mi passate la metafora. Uno che svuota cantine, che accatasta bottiglie su bottiglie, uno che compra e vende vini vecchi che molti ritengono di scarso valore o fuori uso. Bottiglie acquistate, regalate e mai aperte che rimangono lì dimenticate in un angolo dello sgabuzzino, in un’anta del mobile bar, in cucina su una mensola. Cui non si dà credito, ché non sono Barolo o Montalcino, e la cui condanna emessa senza appello sarà il lavandino, dopo averne, tutt’al più, usato un po’ del contenuto per un sugo. Io in quelle bottiglie, invece, ci ho spesso trovato tante buone bevute, capaci di regalare soddisfazione al palato e leggerezza all’animo senza alleggerire il portafogli. In Italia capita spesso, in Campania ancor di più.

Raffaele Moccia, vigneron a Napoli

Raffaele Moccia, vigneron a Napoli

A proposito di leggerezza, l’altra sera ho stappato il Piedirosso dei Campi Flegrei 2010 Agnanum di Raffaele Moccia. L’ho servito su dei rustici. È ancora freschissimo e sbarazzino. Dall’impianto viscerale, affianca alle classiche note vegetali del vitigno ricordi di fruttini, nuances speziate dolci e pungenti. La beva conforta: semplice e innervata di energia acida saporita. Proseguiamo. Zuppe: patate, borragine e scarole una, fagioli, ceci e funghi l’altra.

Ida Budetta e Mario Corrado, Agricola San Giovanni - Castellabate (SA)

Ida Budetta e Mario Corrado, Agricola San Giovanni – Castellabate (SA)

Due bianchi, il primo: Fiano Paestum 2008 Agricola San Giovanni. Le note iniziali sono di cera d’api, poi con l’ossigeno si rinfresca, alternando fiori gialli, cedro, timbri resinosi e caldi tipici della macchia mediterranea. Al palato è ben dimensionato, non lunghissimo ma saporito e denso. In beva se ne avete in cantina e non volete lasciarle al rigattiere. Attendere oltre non credo aggiungerebbe altro, per cui stappatela: vi auguro che sia in forma come questa che ho bevuto.

Angelo Muto, vigneron a Tufo (AV)

Angelo Muto, vigneron a Tufo (AV)

L’altro bianco che ho servito era il Greco di Tufo 2008 Cantine dell’Angelo, la più buona, come blasone vorrebbe, anche se la partita tra il greco e il tempo è spesso una partita d’azzardo. Cromaticamente bianchissimo, direi, se dovessi associargli un colore; sassoso e minerale, poi agrumi, erbe aromatiche sottili e pungenti, note di menta, se dovessi stare al corredo dei profumi. Palato calibrato e di bella articolazione aromatica, che imprime sapore, il cui ritmo e la cui energia sono dettati dall’intreccio sapido/acido. Salmastri i ritorni aromatici. Delizioso.

Giuseppe Fortunato, vigneron a Pozzuoli (NA), azienda Contrada Salandra

Giuseppe Fortunato, vigneron a Pozzuoli (NA), azienda Contrada Salandra

In coda un po’ di formaggio di media stagionatura e di nuovo Piedirosso dei Campi Flegrei. Stavolta il 2011 di Contrada Salandra. Profondo e balsamico, denso e saporito.

 

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L'Autore

Mauro Erro

Mauro Erro

Nato a Napoli nel 1978, alla passione per il mondo dell’editoria e dell’informazione accompagna da sempre quella per il vino e i suoi artigiani. Nel 2006 ha creato il Laboratorio Divino in Vigna, luogo di incontro per appassionati, enoteca e libreria specializzata, ha diretto un festival dedicato ai piccoli produttori del Sud-Italia, collaborando con diverse pubblicazioni specializzate, cartacee e digitali. Dal 2008 pubblica i suoi appunti sul blog Il viandante bevitore, dal novembre 2011 è al fianco di Alessandro Masnaghetti nella redazione di Enogea.
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